Per la città costiera di Amalfi si sta considerando l’idea del turismo a numero chiuso: una soluzione di Joseph Ejarque
Il Covid, per i turisti della Costiera Amalfitana, sembra solo un brutto ricordo, tanto da far registrare l’ overtourism già a metà luglio: sarebbe già quasi insostenibile la presenza degli stranieri lungo le coste della Divina. A tal proposito, l’amministrazione di Daniele Milano potrebbe aver trovato una soluzione, rifacendosi ad una vecchia idea di Positanonews per la Costiera amalfitan, mai presa in considerazione da nessuno. I centri più interessati sarebbero Amalfi, Capri e Sorrento.
Joseph Ejarque, fondatore della società FTourism & Marketing e autore del nuovo Piano per il turismo di Amalfi, basato, appunto, sull’imposizione di un tetto ai visitatori ha rilasciato una intervista al magazine l’Agenzia di Viaggi. L’imprenditore parla proprio del tema del numero chiuso per paesi che soffrono di un sovraffollamento turistico.
E’ consigliabile “stabilire un numero chiuso serve per controllare i flussi e gestire adeguatamente e sostenibilmente i flussi per garantire, non solo la conservazione delle attrazioni, ma anche per migliorare l’esperienza di visita“ sostiene Ejarque.
Se un Paese è sovraffollato di turisti, perderà valore sul mercato. A farne le spese gli operatori del luogo, poichè impossibilitati ad applicare prezzi e tariffe più consone.
Il numero chiuso potrebbe creare anche “desiderabilità”. Il discorso è semplice, spiega Ejarque a l’Agenzia di Viaggi: “Se vuoi venire da noi, devi prenotare. Se il giorno che desidereresti venire, non c’è posto, vieni un altro giorno: noi ti aspettiamo!”.
In destinazioni piccole come Amalfi il numero chiuso lo si può applicare soltanto con l’obbligo di prenotazione, o concordando con le compagnie di navigazione il numero massimo di navi/visitatori al giorno. Sarebbe utile vietare anche l’accesso alle macchine.