Un salernitano è stato denunciato per vari reati in seguito al ritrovamento di un allevamento lager di cani ubicato nella città di Roma
Amara scoperta quella fatta dalle guardie zoofile di “Fare Ambiente”. Queste ultime, infatti, coadiuvate dall’Associazione “Pegasus”, hanno trovato un canile abusivo situato a Nord di Roma. Un vero e proprio allevamento lager, con oltre 100 cani che vi “soggiornavano” in pessime condizioni. Gli esemplari, da caccia ma non solo, erano costretti a vivere all’interno di gabbie di ridotte dimensioni, spesso con cuccioli. I cani liberi, invece, avevano come cuccia dei bidoni di oli esausti o di legno marcio. Tutti loro, poi, erano obbligati a cibarsi di poltiglia e acqua stantia. Il cacciatore artefice di tutto ciò è un 70enne della provincia di Salerno.
Avvalendosi della consulenza giuridica e operativa degli esperti di zoo criminalità di “Stop Animal Crimes Italia”, la polizia giudiziaria ha trasmesso gli atti alla Procura di Roma. Di conseguenza per il 70enne salernitano è scattata la denuncia per i reati di maltrattamento animali, esercizio abusivo di professione e violazione delle norme sugli impianti adibiti ad allevamento e inquinamento.
La norma sul maltrattamento degli animali, l’art. 544 ter del Codice Penale, prevede che “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.“