In una scuola comunale d’infanzia di Battipaglia gli studenti si ritrovano ogni giorno a dover respirare i pulviscoli provenienti dai pesticidi utilizzati dalle aziende agricole limitrofi. I genitori cercano un compromesso con le aziende: ”niente più pesticidi durante le lezioni”

Nel bel mezzo di una via di Battipaglia, costeggiata da un lato da un quartiere urbanizzato con tanto di palazzine e auto, e dall’altra da una zona rurale dedita alle colture a cielo aperto con tanto di serre, sorge una piccola scuola comunale dell’infanzia, la ”Paolo Borsellino”, frequentata da circa 80 bambini del rione Belvedere, da tempo afflitti dal tanfo e dagli olezzi pestiferi provenienti dalle aziende agricole limitrofe che utilizzano tutti i giorni pesticidi; a rivelarlo la Città di Salerno.

Sono stati proprio i genitori dei piccoli scolari a lanciare l’allarme. Mercoledì scorso il tanfo è stato così forte da spingere le mamme a riunirsi davanti alla scuola dell’infanzia, che fa capo all’istituto comprensivo “Alfonso Gatto”, e protestare per le condizioni orrende in cui sono costrette ogni giorno a portare i propri figli perché seguano le lezioni in aula.

Proprio lì, in via Magellano, ai confini del rione Belvedere, un stradina che sfocia inesorabilmente verso un complesso urbano, al di là della quale si trova la zona rurale. A separare la scuola dal centro agricolo un semplice muretto, nemmeno tanto alto, facilmente valicato dai pulviscoli che ogni giorni entrano all’interno delle aule scolastiche e s’insinuano nelle narici dei bambini.