I giovani avvocati dell’AIGA e gli studenti delle prime due classi del Liceo Tasso insieme, per dare avvio al Progetto legalità
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Da una parte noi, giovani avvocati dell’AIGA, entusiasti e vogliosi di confrontarci con le nuove generazioni in un ciclo di sette lezioni suddivise in tre macro aree (uso dei social network e privacy, vivere la città e codice della strada, stalking e comportamenti molesti); dall’altro, gli studenti del Tasso fin da subito apparsi coinvolti nel progetto voluto fortemente, tra gli altri, anche dal dirigente scolastico del rinomato liceo salernitano, la prof.ssa Carmela Santarcangelo.
Dopo le presentazioni di rito, ha preso la parola il presidente dell’AIGA, Avv. Giovanni Balbi, il quale da subito è riuscito ad azzerare, senza scendere a compromessi con l’autorevolezza che sempre deve contraddistinguere l’habitus di chi (in)forma, la distanza con gli attenti alunni del Tasso.
Di poi, è intervenuto il referente sulla formazione AIGA, l’Avv. Mariella Ceglia, che ha avuto l’indiscusso merito, assieme al presidente e agli altri colleghi dell’associazione, di organizzare e strutturare l’evento, avendo come stella polare del ciclo di studi il sottilissimo limen tra uso e abuso del diritto.
Beninteso, il rischio, per noi avvocati, era di quelli non da poco. E sì perché sarebbe stato fin troppo facile farci prendere la mano e finire, così, col presentare le varie tematiche del progetto con un approccio paludato e pedantesco.
E invece, forse indirettamente permeati dall’aura classicheggiante del Liceo Tasso, abbiamo attinto inconsciamente alla maieutica di Socrate. Ci siamo, cioè serviti dell’ironia e del dialogo con i giovani studenti per “aiutarli a partorire” domande, riflessioni e, perché no, anche dubbi, non solo giuridici, che si è cercato di sciogliere sempre con la loro attiva partecipazione.
A un certo punto, abbiamo diffuso un questionario atto a saggiare la conoscenza degli studenti su tematiche varie, spaziando dall’educazione civica al diritto civile, così come dalle norme del codice della strada al diritto penale. Domande, però, sempre formulate con un taglio accattivante e ben calibrato all’età dei nostri interlocutori che chiedevano sì di rispondere, ad esempio, sul comportamento da tenere in strada al cospetto di una persona in evidente stato di difficoltà, ma anche su cosa farne del chewing gum una volta finito di masticare.
Infine, noi avvocati dell’AIGA, abbiamo invitato gli studenti a riflettere su un caso giurisprudenziale relativo a comportamenti molesti e stalking sul quale, nel prossimo incontro, raccoglieremo i loro pareri e le loro osservazioni.
L’incontro finisce con grande soddisfazione da parte di noi avvocati e, mi sembra di capire dalla partecipazione interessata degli studenti al dibattito, anche da parte loro.
Io, per quanto mi riguarda, ero venuto con l’idea spocchiosa di insegnare qualcosina sul vivere la città agli studenti del Tasso. Non so se ci sono riuscito. Sicuramente, però, ho imparato come si blocca su Facebook, senza che lui se ne accorga, l’amico che proprio non ce la fa a pubblicare cinquanta, inutili stati al giorno.
In una classe, l’insegnante si aspetta di essere ascoltato. Lo studente pure.Ernest Abbé,
p.s. Partecipano, al “Progetto legalità” i segg. avvocati dell’AIGA: Giovanni Balbi, Mariella Ceglia, Maria Giordano, Gisella Lauriello, Cinzia Marra, Anna Allegro, Fabio Torluccio, Damiano Cantalupo, Pierluigi Sica, Gianfranco Manzo, Marco Basso, Alfonso Troisi, Maria Giuseppa Padula, Barbara Lapenta, Maria Cristina Rizzo, Paola Ianni, Francesca Napoli, Antonia Trezza, Vincenzo Benvenuto.
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