Questa mattina, ad Agropoli, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un commerciante di auto e ha messo sotto sequestro la sua rivendita
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Al termine di un’attività di indagine durata alcuni mesi, questa mattina, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Salerno, diretto dal primo Dirigente Dr.ssa Grazia Papa, ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Vallo della Lucania, traendo in arresto M. D., 50enne, commerciante di autovetture di Agropoli, e sottoponendo a sequestro preventivo la sua rivendita ubicata nella cittadina cilentana.
L’indagine, svolta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, ha avuto inizio nel novembre scorso, quando in seguito alla notifica di alcuni verbali per il superamento dei limiti di velocità in autostrada rilevati dalle apparecchiature TUTOR e VIRGILIUS in questa provincia, un ignaro automobilista lombardo presentava una denuncia per la sospetta clonazione della sua autovettura.
L’esame delle immagini riprese dalle suddette apparecchiature evidenziavano immediatamente che il veicolo in questione, un’Audi Q3, era effettivamente di un modello diverso rispetto a quello di proprietà dell’automobilista che si era visto recapitare ingiustamente numerose contravvenzioni.
Ne scaturiva un’attenta attività di analisi dei transiti di questa autovettura sulla rete autostradale e ordinaria, fino a quando in esito anche ad un’attività di mirati appostamenti, l’Audi Q3 non veniva rinvenuta nella disponibilità del commerciante in Agropoli.
Il sequestro di questa autovettura consentiva agli investigatori della Polizia Stradale di accertare che la stessa era stata rubata alcuni mesi prima in una villa di Perugia ed era stata riciclata mediante la contraffazione del numero di telaio e l’applicazione di targhe false, in grado di superare i più attenti controlli di polizia.
Il veicolo risultava essere stato già venduto dal 50enne in favore di un ignaro imprenditore salernitano, mediante documenti di circolazione falsi realizzati con l’utilizzo di una carta di circolazione e di un certificato di proprietà rubati in bianco, anche questi perfette repliche di autentici documenti di circolazione.
Da questo primo sequestro e dal sequestro di una serie di documenti sospetti effettuato presso la rivendita di autovetture, scaturiva una lunga e complessa attività di indagine durante la quale venivano sequestrate altre tre autovetture, vendute da M. D., risultate tutte di illecita provenienza: una Mercedes GLK rubata a Capaccio, una Jeep Renegade noleggiata all’aeroporto di Barcellona e rubata a Napoli, e una Fiat 500 indebitamente sottratta alla Hertz di Salerno.
Anche alla Mercedes ed alla Renegade, vendute rispettivamente a un noto calciatore napoletano residente in un comune cilentano, e alla madre di quest’ultimo, risultavano essere state applicate delle targhe false, e circolavano con documenti falsi realizzati con stampati originali rubati in bianco.
Si delineava pertanto un quadro investigativo che vedeva il commerciante agropolese quale collettore di veicoli di provenienza illecita provenienti da varie parti d’Italia, ed anche dall’estero, “ripuliti” utilizzando targhe e documenti falsi, e dallo stesso rivenduti ad ignari clienti tramite il suo autosalone di Agropoli.
Il valore dei veicoli sequestrati supera ampiamente i 100.000 euro, e a tale cifra ammontano i danni causati da M. D. ai suoi clienti.
L’operazione odierna, con l’arresto di M. D. e con il sequestro della rivendita, ha quindi stroncato un importante e insospettabile canale di commercializzazione di autovetture rubate che operava nella tranquilla cittadina cilentana. [ads2]