Dopo la bocciatura del Governo al provvedimento riguardante l’affidamento della gestione dell’acqua alla Gori, i comitati tornano all’attacco
[ads2] Una vera e propria bufera è quella che si è abbattuta sul governatore della Regione Campania. “Stefano Caldoro regala l’ acqua ai privati” è l’attacco che i comitati per l‘ acqua pubblica hanno rivolto nelle ore scorse al governatore. E’ la Gori la società a cui Caldoro vorrebbe affidare la gestione delle risorse idriche in Campania per tre anni. L’azienda che già gestisce l’approvvigionamento e la depurazione nell’Agro Nocerino Sarnese e del vesuviano non gode proprio di un’ottima fama tanto che nell’area sono nati svariati comitati che ne sottolineano le mancanze. Ma non sono solo le associazioni di cittadini a scagliarsi contro la società, ma anche sindaci.
Vera e propria battaglia legale contro l’azienda è stata annunciata da Giovanni Maria Cuofano neo eletto sindaco di Nocera Superiore che attacca: “Ci sarà da combattere per far valere i diritti della nostra comunità, ma dovremmo farlo attraverso interventi legali di un certo spessore. Stiamo verificando come mai la Gori non abbia mai realizzato infrastrutture nella zona. Per quanto riguarda l’aspetto economico – continua il sindaco – noi pretenderemo maggiore efficienza, efficacia ed economicità del servizio. E’ ovvio che in questo ambito affronteremo anche le richieste che stanno arrivando dalla Gori ai cittadini, relative a non ben chiarite partite economiche pregresse “.
Insomma “continui salassi a fronte di servizi scadenti” secondo molti tanto che da alcuni anni è nata la “Rete dei Sindaci” per difendere i contribuenti di fronte a bollette non sempre chiare. Tornando a Caldoro riguardo la Gori ha più volte dichiarato come l’azienda sia una vera e propria eccellenza; 157 milioni, poi condonati dalla Regione, sarebbe invece l’ammontare del debito della società secondo l’avvocato Maurizio Montalto dell’Istituto Italiano per gli Studi sulle Politiche Ambientali che riguardo il provvedimento della Giunta aggiunge: “Caldoro mistifica perché la Gori non è pubblica, ma una società di diritto privato, il cui amministratore delegato, detentore dei poteri effettivi, è nominato per statuto dal socio privato. Con questa legge regionale – conclude il legale – si aggira il referendum.”
L’ultimo allarme, riguardo a presunti aumenti in bolletta nei comuni dove attualmente opera la Gori, intanto arriva dal comitato Acqua Pubblica Nocera Inferiore: “Con una operazione spudorata – dichiarano gli attivisti sulla loro pagina Facebook – vengono chiesti ai cittadini ulteriori 122 milioni di euro (la bolletta che sta arrivando è solo la prima rata). Tale aggravio ulteriore non è dovuto a consumi effettuati dagli utenti, ma solo ed esclusivamente per permettere di ripianare i debiti di Gori, accumulati per incapacità, inefficienza e clientelismo.” A bocciare il provvedimento di affidamento delle risorse idriche all’azienda è stato nei giorni scorsi anche il Governo che ha impugnato la delibera per illegittimità costituzionale. “Continueremo dritto per la nostra strada – annuncia Caldoro – e se necessario ricorreremo alla Corte Costituzionale“. Una battaglia che vede in campo, oltre ai comitati, i sindaci ed addirittura il Governo Renzi da una parte e l’ente regionale dall’altra e che per certi aspetti anticipa un’altra sfida: quella delle regionali, in cui il governatore uscente dovrà nuovamente affrontare le forze del centrosinistra.