Moriva 10 anni fa a Napoli, all’età di 81 anni, Aurelio Fierro, ambasciatore nel mondo della canzone napoletana. Numerose le richieste di iniziative commemorative
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Sono trascorsi 10 anni dalla dipartita del vero ambasciatore della canzone napoletana nel mondo, Aurelio Fierro, celebre per le sue canzoni e per le ricerche sulla musica della sua terra.
Il cantante soffriva di un male incurabile e dopo dieci anni di malattia si spense a Napoli all’età di 81 anni. Oggi lo ricordano il paese in cui nacque, Montella, in Irpinia, la città che lo ha adottato, Napoli, e quanti hanno apprezzato la sua musica e il suo sforzo per dare alla canzone napoletana una sua dignità artistica.
Nonostante le sue origini irpine maturò presto un amore disinteressato per la città di Napoli: “sono innamorato di Napoli” sosteneva “non posso farci niente. Sto bene solo qua”. La città partenopea diventò la sua città e il suo palcoscenico più importante, ogni sabato, infatti, nel suo ristorante, ‘A canzuncella, a Santa Maria la Nova, attirava tantissimi napoletani e turisti esibendosi in cene spettacolo.
La sua carriera artistica iniziò per caso: Aurelio Fierro dapprima ingegnere, abbandonò la professione dopo aver vinto un concorso canoro. Da allora gli si spianò innanzi una carriera ricca di successi che lo portano a farsi conoscere non solo in Italia, ma anche all’estero, soprattutto Giappone, Canada, Stati Uniti, Australia, imponendosi come nuovo re della canzone napoletana cosiddetta “smargiassa”, cioè allegra e scanzonata, capace di dare intonazioni umoristiche anche a composizioni tutt’altro che liete. Fra i suoi successi ricordiamo “Scapricciatiello”,” Core ‘ngrato”,” Lazzarella”, che divenne poi un successo cinematografico, “A pizza”. Poi ci sono le partecipazioni ai festival, quello della canzone napoletana, con tre vittorie, e Sanremo.
Difensore della canzone della sua terra, a Napoli, negli anni settanta, da consigliere comunale della Democrazia Cristiana, si adoperò per promuoverla e difenderla. Sognava un museo della canzone napoletana, con tanto di teatrino per i turisti, un progetto avviato e naufragato, che avrebbe dovuto realizzarsi nella Casina dei Fiori della Villa comunale. Fu anche autore di una “Grammatica della lingua napoletana” e del libro “Fiabe e leggende napoletane” . Irrealizzato restò invece il progetto di dare alla stampe l’enciclopedia storica della canzone.
Ci si chiede il perchè uomini che tanto hanno dato a Napoli siano destinati, sia in vita, sia dopo la morte, a non ricevere il giusto riconoscimento dalle istituzioni. Sta iniziando ad avanzare la richiesta all’amministrazione comunale di ricordare Aurelio Fierro attraverso una serie di iniziative a carattere commemorativo quali la dedica di una piazza o una strada importante della Città.
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