Cartelli “vendesi” sui principali monumenti e luoghi simbolo di Cava de’ Tirreni: la protesta di CasaPound Italia
Spuntano cartelli “vendesi” sui principali monumenti e luoghi simbolo di Cava de’ Tirreni, con tanto di numero telefonico degli uffici comunali e l’invito a rivolgersi al sindaco Vincenzo Servalli. Questa protesta è stata messa in atto da CasaPound Italia per tentare di tenere alta l’attenzione della cittadinanza sulla questione dell’alienazione degli immobili di proprietà del comune dopo il gigantesco debito di circa 60 milioni di euro accumulato nel corso degli ultimi anni.
“Una politica scellerata, fatta di sprechi e situazioni poco chiare negli ultimi anni da parte dell’amministrazione Servalli – si legge in una nota diffusa da CasaPound Italia Salerno – non solo ci ha portati all’attenzione nazionale dell’antimafia e vicini al commissariamento, ma imputa ai cittadini, presunti cattivi pagatori, un buco economico enorme, dopo aver già sovraccaricato gli stessi di tasse e aumenti delle tariffe comunali e svendendo il patrimonio storico immobiliare della città, patrimonio di tutti”.
La smentita del sindaco
“Non è vero che vendiamo la Biblioteca. Il contenitore attuale non è in grado di partecipare ai progetti del PNRR per la presenza di barriere architettoniche. Quando sarà possibile trasferiremo il prezioso contenuto nella magnifica cornice di Villa Rende. Non è vero che vendiamo Piazza Lentini. Il trasferimento degli Uffici di via della Repubblica è previsto da anni, non essendo quella struttura in grado di fornire un servizio adeguato ai tempi attuali.
Non è vero che non ci sono i soldi per l’Ostensorio sul Castello. Il nostro sacro Monte è oggetto di lavori di restauro ed è un cantiere precluso per ragioni di sicurezza. Non è vero che è aumentata la Tari. Ancora non abbiamo completato il lavoro che definisce la bolletta e quindi non abbiamo ancora i numeri precisi. È vero che il Comune è in difficoltà (come tanti comuni italiani) ma cercheremo di uscirne prima possibile.
Ribadisco, che la nostra preziosa biblioteca comunale non è in vendita e che sarà, eventualmente trasferita, quando sarà possibile, nella meravigliosa Villa Rende. Altrimenti si gioca con le parole. Così come non si vende Piazza Amabile sulla quale insistono, come da previsione del Piano Urbanistico Comunale, dei diritti edificatori nella disponibilità del comune. Si mesta nel torbido. Ognuno si prenderà le sue responsabilità in ogni sede”.