Una protesta quanto mai originale quella organizzata dai militanti del Partito della Rifondazione Comunista presso il comune di Baronissi. Gli attivisti, vestiti con camici da farmacisti, hanno organizzato una vera e propria ”scenetta”  e distribuito volantini sul tema della privatizzazione della farmacia comunale di Sava allo scopo di sensibilizzare la popolazione. << E’ un modo allegro e colorato per manifestare il nostro dissenso rispetto alla questione della vendita della farmacia – dichiara il segretario del Circolo Puletti Nicola Comanzo che aggiunge – il caso della farmacia è solo la punta dell’iceberg che nasconde numerosi altri scempi di cui l’amministrazione si è resa protagonista. Il nostro obiettivo sarà a breve, la costruzione di un comitato cittadino che si occupi non solo di questo problema, ma più complessivamente della protezione del territorio sempre più minacciato dalla cementificazione, dell’ambiente con l’eliminazione delle numerose discariche abusive nelle aree montane del comune e della salute con la riattivazione della postazione di guardia medica comunale>>

Più generale l’intervento di Loredana Marino segretaria provinciale di Rifondazione: <<Questo del comune è senz’altro un atto scellerato, ma che rientra in un processo più ampio che riguarda l’intero paese. In Italia è in atto un imponente processo di privatizzazione che rispondendo a logiche liberiste, sta privando i cittadini di numerosi servizi essenziali. E’ la politica del Fiscal Compact e del Patto di Stabilità, una modalità di gestire la cosa pubblica che tende a beneficiare pochi e danneggiare molti e sui territori tutto ciò si traduce nei tanti tagli che riguardano il welfare.  Questo lo vediamo, per esempio, in provincia con i tagli dell’Asl i cui dirigenti continuano comunque a percepire stipendi di centinaia di migliaia di euro o nei comuni con le privatizzazioni proprio come nel caso specifico della farmacia comunale di Baronissi.>>