Dalla metà circa degli anni ’50, settembre vede svolgersi a Chiavenna, in provincia di Sondrio, la “Sagra dei Crotti”, manifestazione voluta per valorizzare, far conoscere e tramandare la tradizione del crotto.
La cittadina di Chiavenna, nell’omonima valle, è coronata dalle Alpi Lepontine e Retiche ed è situata su depositi di frana che, in epoca preistorica, diedero luogo alla formazione dei caratteristici Crotti e delle Marmitte dei Giganti (foto in basso).
Tra gli spazi dei blocchi di rocce franate, tramite un processo naturale ancora non del tutto spiegato scientificamente, passa ininterrottamente un soffio d’aria chiamato in dialetto chiavennasco “sorel” che si raffredda nel sottosuolo e fuoriesce, risalendo, con una temperatura che oscilla tra i 5-10 gradi e che resta costante tutto l’anno. In seguito, per questa particolare proprietà, i pertugi furono chiusi quasi interamente e adibiti a cantine particolari, perfettamente adatte alla conservazione dei prodotti gastronomici tipici della zona.
La storia dei Crotti è dunque antichissima così come lo spirito che le dà vita, ispirato all’humanitas dei romani, alla cordialità, alla serietà pur nell’allegria, all’equilibrio interiore, al rispetto verso gli altri. Tutto questo lo si deduce da una scritta, datata 1781, ritrovata nel crotto Giovanantoni di San Giovanni a Chiavenna e assurta a motto dell’evento, che recita: “Si vende vino bono e si tiene scola de umanità”.
Tale Sagra che richiama sempre una grande quantità di visitatori, dalla Lombardia ma anche dalla vicina Svizzera, è organizzata dal Comitato Sagra dei Crotti, formato dalla Pro Chiavenna (fondata nel 1892), dal Comune di Chiavenna e dalla Comunità Montana Valchiavenna.
Per dare qualche altro cenno di carattere storico sulla cittadina è possibile ricordare come Chiavenna, già presente negli itinerari romani (come accennato sopra), fu importante nodo di transito e di commercio alla confluenza delle strade dello Spluga e del Maloggia. Il suo centro storico è tra i meglio conservati tra i borghi dell’Italia settentrionale e presenta caratteristiche legate soprattutto alla sua pietra, detta ollare, già tornita in epoca romana per i “laveggi” o pentole, ideali per la cottura di cibi a fuoco lento. Ne dà testimonianza Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia” e un’altra testimonianza di rilievo è stata consegnata alla storia da Leonardo da Vinci che in un appunto del 1490 menzionava Chiavenna e la sua valle. L’appunto è stato scoperto dallo storico chiavennasco Guido Scaramellini al recto del foglio 573b del “Codice atlantico”, ossia il volume che raccoglie tutti gli appunti di carattere geografico, storico, scientifico, presi da Leonardo da Vinci nel corso della sua vita.
Davanzali, portali con scritte religiose e fontane si snodano lungo le vie, delimitate da case a schiera rinascimentali, dove non è difficile trovare tracce medievali. Molti i palazzi nobiliari e caratteristiche le case sul fiume Mera, sorte nel ‘500 sopra le mura di cinta sforzesche. Di grande interesse la collegiata di San Lorenzo (nella foto appena sopra), con pezzi romanici di eccezionale importanza, come il fonte battesimale con sculture del 1156.
Tra le bellezze di Chiavenna vi è anche la meravigliosa Chiesa di S. Pietro già nominata in documenti del 1062 al cui fianco sorge il campanile che fu torre civica fino al XIX secolo.
Di grande rilievo è Pratogiano, cuore della Sagra dei Crotti: un borgo in cui si trovano tanti alberi secolari ed è caratterizzato dalla presenza, appunto, di numerosi crotti.
Infine, tra i luoghi più belli di Chiavenna, non si può non citare piazza Castello, dove sorge il Castello dimora dei Conti Balbiani, feudatari della Valchiavenna nel ‘400. L’edificio è stato costruito poco dopo la metà del XV secolo e conserva di originario solo la facciata e le torri cilindriche che lo delimitano; il resto fu infatti abbattuto nel 1525 dai Grigioni e ricostruito nel 1930.
Dunque questa fantastica cittadina, anche se presentata per rapidi tocchi, è la sede della Sagra dei Crotti, evento giunto quest’anno alla sua 54a edizione, che si è tenuta nei giorni del 6, 7 ed 8 settembre ed è stata preceduta da un’inaugurazione svoltasi domenica 1 settembre.