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25 aprile 1945, Sandro Pertini alla nazione Italiana

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25 aprile 1945, Sandro Pertini alla nazione Italiana

«Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra Fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i Tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire»

Sandro Pertini, 25 aprile 1945

Con la celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 fu dichiarato ufficialmente festa nazionale.

Ricorrenza considerata festiva agli effetti dell’osservanza del divieto di compiere determinati atti giuridici, ricorrenza che venne poi celebrata anche negli anni successivi, e dal 1949 è divenuta ufficialmente festa nazionale.

In molte città italiane vengono organizzate manifestazioni in memoria dell’evento, in particolare nelle città decorate al valore militare per la guerra di liberazione o in quelle che hanno subito grandi perdite umane.

Convenzionalmente fu scelta questa data, perché il 25 aprile 1945 fu il giorno della liberazione di Milano e Torino.

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In particolare, il 25 aprile 1945 l’esecutivo del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia, presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri anche Rodolfo Morandi – che venne designato presidente del CLNAI – Giustino Arpesani e Achille Marazza), alle 8 del mattino via radio proclamò ufficialmente l’insurrezione, la presa di tutti i poteri da parte del CLNAI e la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti (tra cui Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo).

Entro il 1° maggio, poi, tutta l’Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile).

La Liberazione mette così fine a venti anni di dittatura Fascista e a cinque anni di guerra; simbolicamente rappresenta l’inizio di un percorso storico che porterà al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, quindi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.

Un nuovo stato basato sulla democrazia e sul rispetto delle libertà: questa è l’idea in origine dello Stato italiano.

Ricordiamoci che uomini, donne e bambini di tutte le età sono morti allora, per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo.

sandro pertini

“Ritengo che se non possiamo ridere di Hitler di tanto in tanto, allora vuol dire che la nostra condizione è peggiore di quella che crediamo. Ridere fa bene, ridere degli aspetti più sinistri della vita, persino della morte”.

Sir Charlie Chaplin