Il pubblico della Salernitana ha avuto la possibilità di gioire poche volte per i propri colori, ma quando a Salerno si sono raggiunti dei risultati, questi sono stati davvero esaltanti
Risale al 14 dicembre 1997 la presa della testa della classifica che, dopo la vittoria a Venezia, la Salernitana di Delio Rossi non lasciò più, terminando il campionato di B prima e festeggiando la storica promozione in massima serie. Un ricordo indelebile che i tifosi granata sperano di poter rivivere il più presto possibile.
Venezia-Salernitana 0-3: il coro dei tifosi granata diventò storia
“E se ne va, la capolista se ne va”. Se chiedete a un qualsiasi tifoso della Salernitana quale sia uno dei giorni più belli della storia del tifo granata, molto probabilmente risponderà proprio la trasferta di Venezia del dicembre 1997. Eh sì, perché negli occhi di tutta Italia di quel campionato di B sono rimaste impresse le prodezze di un giovane Di Vaio, successivamente autore di ben 142 goal in Serie A, oppure del record di punti fatto registrare dalla Salernitana e battuto solo l’anno scorso dal Benevento.
Non tutti ricordano però che i granata non partivano con i favori dei pronostici e che come tutte le squadre allenate da Delio Rossi, allievo del boemo Zeman, necessitano tempo per carburare. Difatti, il 14 dicembre del 1997 rappresentò il sorpasso definitivo proprio nei confronti del Venezia allenato all’epoca da Novellino.
Il tabellino non ammette repliche e recita Venezia-Salernitana 0-3: con doppietta di Marco Di Vaio e rete finale di Renato Greco. Era la quattordicesima giornata e la Salernitana si metteva un punto sopra i lagunari, che rimasero bloccati a quota 29.
Il presente della Salernitana: aspettando le modifiche all’articolo 16 bis del NOIF
Attualmente i tifosi della Salernitana possono dirsi soddisfatti, sia dal punto di vista tecnico, che da quello della solidità economica. Difatti, la squadra allenata da Castori è vista da tecnici ed esperti delle scommesse sportive, come fra le maggiori candidate ai play-off per salire in massima serie.
Dal punto di vista societario, invece, da quando nel 2011 il binomio Lotito-Mezzaroma ha rilevato la società granata, riacquistando sia lo stemma ufficiale, sia la denominazione di U.S. Salernitana 1919, il club vive finalmente un periodo di stabilità economica, cosa che mancava da oltre 20 anni.
Ciò che però preoccupa il caldo tifo salernitano è invece la questione multiproprietà, che stando così le cose, impedirebbe ogni tipo di sogno di gloria ai supporter granata. L’articolo 16 bis del NOIF, impedisce infatti a due squadre presiedute dallo stesso proprietario di partecipare allo stesso campionato.
Lotito è anche presidente della Lazio, squadra che va molto bene in Champions e che l’anno scorso ha meravigliato l’Italia intera contendendo lo scudetto alla Juventus fino a quattro giornate dalla fine della stagione, salvo poi arrendersi per un evidente e giustificato calo fisico.
I tifosi granata attendono con ansia gli sviluppi della questione multiproprietà e hanno ormai imparato a guardare gettando un occhio al campo e uno ai “palazzi” della FIGC. Intanto quest’anno dalle parti dell’Arechi si è risentito il coro del 1997 poiché la squadra di Castori è stata prima per diverse giornate.