21 e 22 Febbraio si voterà per scegliere il nuovo presidente dell’ODCEC di Salerno. Si eleggerà anche il nuovo consiglio, i revisori e il comitato pari opportunità. Si presenta Walter Ivone, della lista E.T.I.C.A.
Lunedì 21 e martedì 22 prossimi all’ODCEC di Salerno ed in tutto il territorio nazionale finalmente si vota per un importante ed atteso appuntamento per gli iscritti, che per la prima volta si terrà in modalità telematica. Si voterà per scegliere il Presidente, il nuovo Consiglio, i Revisori e per la prima volta il Comitato Pari Opportunità. Quest’ultimo organo è stato istituito con la finalità specifica di promuovere la rimozione dei comportamenti discriminatori per sesso e di ogni altro ostacolo che limiti, di fatto, l’uguaglianza delle donne nella libera professione.
Tre sono le liste e tre sono i candidati alla presidenza: Walter Ivone, Agostino Soave, Matteo Cuomo.
Il progetto “E.T.I.C.A. E PARTECIPAZIONE” – candidato presidente Walter Ivone – è nato da qualche anno spinto da obiettivi e principi comuni, per facilitare un confronto con tutti i colleghi e per proporre una diversa modalità di gestione dell’Ordine.
Il progetto E.T.I.C.A. in parole
“Siamo sempre stati convinti della necessità di sentirsi partecipi di un progetto unico ed unitario, non più gli uni contro gli altri, ma tutti componenti di un Grande Gruppo che lavora all’unisono. La lista n° 3 “ETICA E PARTECIPAZIONE“ auspica e si augura che, subito dopo il confronto elettorale, si apra una stagione che vada al di là della competizione nel segno di una larga partecipazione ed evoluzione al passo con i tempi e soprattutto un confronto di idee, una gara dialettica come opportunità e segno di crescita per tutta la categoria. In questi ultimi mesi, segnati dalla pandemia, dalla crisi economica, e da una serie di conflitti nella categoria interessata, si avverte forte il senso dello scollamento tra gli iscritti ed i colleghi che ci rappresentano. È altrettanto così come è forte la percezione di un allontanamento, o forse sarebbe meglio dire una scarsa considerazione, del nostro Ordine da parte degli Enti (Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Tribunale, Università, ecc.) e delle associazioni imprenditoriali con le quali ci troviamo quotidianamente ad operare o a confrontarci. Non da ultimo viene certificato un momento di grande difficoltà della nostra categoria. Un campanello di allarme di cui tanti di noi avevano già la percezione, ma evidentemente sottovalutato o mal gestito da chi ci ha rappresentato fino ad oggi: il “calo di vocazioni” dei laureati in Economia per la perdita di attrattività della nostra professione. Il commercialista è e deve essere un professionista a servizio dello sviluppo del territorio in cui opera; questa è una delle assi portanti e la linea retta di una necessità di partecipazione ad un progetto unico e unitario non più con scontri frontali, ma con obiettivi e progetti di sviluppo comuni. Essere divisi al nostro interno significa non veicolare e far comprendere questo messaggio all’esterno. È proprio in questa ottica che abbiamo deciso la formazione dei candidati della nostra lista garantendo, da una parte, la continuità e, dall’altra, il rinnovamento: valori che possono assicurarci coesione e un sicuro buon governo della categoria. Un governo che si riprenda il “ruolo” che gli spetta, fondato su giuste competenze ed il necessario spirito di servizio; che sappia agire in modo deciso e far convivere l’esperienza sul campo di alcuni Consiglieri con le giuste energie e le nuove forze di altri. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a restituire dignità, rappresentatività e valore alla nostra professione, tornando a distinguerci per professionalità, competenze, moralità. Queste sono le intenzioni della lista.”
In che modo “ETICA E PARTECIPAZIONE” si presenta al voto?
“Con un programma sintetizzabile in 4 punti: un diverso modo di intendere l’Istituto dell’Ordine; un maggior coinvolgimento e partecipazione dei colleghi, soprattutto quelli che esercitano in periferia; una migliore rappresentatività nei riguardi di altre istituzioni (uffici finanziari, enti, università, tribunale, ecc.); la creazione, infine, di tavoli di concertazione con gli enti pubblici (parola d’ordine “sinergia”) per operare a livello di sistema garantendo la professionalità e lo sviluppo del territorio. È questa una priorità imprescindibile per tutto l’Ordine.”