Cava tra i comuni più virtuosi. Questo quanto emerso dall’iniziativa Comuni Ricicloni 2016, che premia i cittadini che gestiscono meglio i rifiuti
[ads1] La città di Cava de’ Tirreni sempre più “Green Valley“. L’Amministrazione Servalli ha sin da subito puntato ad ottimizzare la gestione dei rifiuti, cercando di abituare i cittadini ad un corretto conferimento, a volte anche attraverso le maniere “forti”, con l’inasprimento delle multe, ad esempio.
Oggi gli sforzi della città di Cava sono stati premiati da un brillante riconoscimento, con il premio “Comuni Ricicloni 2016“, un’iniziativa di Legambiente, patrocinata dal Ministero per l’Ambiente, che premia le comunità locali, gli amministratori e i cittadini che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti e che più si sono impegnati per la promozione e la diffusione di comportamenti virtuosi.
La premiazione dell’edizione 2016 è avvenuta a Roma, il 23 giugno, all’interno della tre giorni del Forum Rifiuti presso la Casa del Cinema. Il Comune di Cava de’ Tirreni è stato premiato come “Comune Riciclone”, essendo tra i 1520 comuni della Penisola che superano il 65% di raccolta differenziata. Mentre sono 525 le realtà, premiate come “Comuni Rifiuti Free” che, oltre a superare il 65% di raccolta differenziata, producono meno di 75 chilogrammi annui per abitante di rifiuto secco indifferenziato.
Sono stati inoltre attribuiti, a discrezione della giuria, diversi premi speciali. Menzione speciale nell’ambito del premio Assiobioplastiche “Comuni Ricicloni 2016” al Comune di Cava de’ Tirreni per aver dato vita – tramite un’apposita ordinanza comunale, ad una campagna finalizzata al miglioramento della raccolta differenziata dei rifiuti organici anche attraverso il divieto di fornire e distribuire ai consumatori sacchi per l’asporto merci non a norma.
A ricevere il plauso della giura per le azioni messe in campo e l’attestato con menzione speciale è stato l’Assessore all’Ambiente e all’Igiene Urbana, Nunzio Senatore, che ha dichiarato: “Profonderemo tutto il nostro impegno affinché le attività commerciali si adeguino alla normativa e rispettino l’ordinanza, non consegnando ai propri clienti sacchetti di plastica non compostabili, dietro il quale si nasconde, un business illegale e dannoso per l’ambiente. Sul giro di affari degli shopper, ci sono le mani della criminalità organizzata: infatti, ammonterebbe a 160 milioni la truffa relativa alle false buste di plastica bio. Tutto ciò è stato evidenziato dalla stessa Legambiente, che ha lanciato un potente messaggio con la campagna #unsaccogiusto, che noi sosteniamo. Una doppia battaglia, dunque, di legalità e di civiltà che come Amministrazione combatteremo in prima linea al fianco dei commercianti e dei cittadini, nel segno del rispetto delle leggi e dell’ambiente”.
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