A tredici anni dall’orribile attentato dell’11 settembre alle “Twin Towers” davanti agli occhi degli americani e di tutti coloro che erano lì presenti sono ancora nitide le immagini della paura e dello strazio di quella amara giornata, mentre le teorie complottiste continuano a riemergere e a rafforzarsi anno dopo anno
Era l’11 settembre di tredici anni fa, diciannove membri di Al Qaeda portarono a compimento il più grande atto terroristico nei confronti di una nazione occidentale. L’ “aquila americana” era stata colpita dal suo nemico medio-orientale nella maniera più violenta che si poteva immaginare, uccidendo circa 3.000 persone.
Non c’è dubbio che da quel giorno il mondo e le relazioni internazionali siano irreversibilmente cambiati, sia in campo geopolitico sia per quanto riguarda gli equilibri tra le varie nazioni. Subito dopo l’attentato la colpa fu attribuita di per certo a miliziani di Al Qaeda e nel giro di 48 ore furono addirittura rinvenuti i cadaveri dei 19 terroristi dai membri dell’ FBI. Secondo i complottisti è strana la repentinità con la quale George W. Bush, presidente da soli 8 mesi, abbia attribuito tutta la colpa alla matrice islamica senza accertarsi al 100 % con le accurate prove. Sorprende anche il fatto che i giovani e inesperti attentatori non erano in possesso di alcun brevetto di volo e che addirittura alcuni di essi avessero problemi di vista. Decisamente inspiegabile dunque la precisione con la quale abbiano colpito i bersagli. C’è anche da aggiungere che non vi è alcuna registrazione che li riprenda mentre tentano di salire sui 4 aerei nè alcuna testimonianza oculare che li abbia visti aggirarsi in aeroporto.
Altre stranezze riguardano l’ambito “tecnico-fisico”. L’architetto e progettista delle Torri Gemelle Frank De Martini era sicuro che la struttura in ferro delle Twin Towers poteva sopportare l’impatto con un jet commerciale, notevolmente più grande degli aerei di linea Boeing-767 che vi si abbatterono agli ultimi piani. Inspiegabile, secondo i fisici, è anche l’implosione strutturale e il consecutivo crollo verticale che si verificò dopo l’impatto, come se qualcosa avesse fatto esplodere le basi stesse delle torri tramite una demolizione controllata. Secondo i sismografi, un istante prima del crollo, furono registrate due scosse di magnitudo 2.1 e 2.3 proprio come se la terra avesse tremato per qualcos’altro.
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L’11 settembre è stato da allora utilizzato dagli USA come vera e propria “Legge del Taglione”, scatenando su Iraq e Afganistan tutta la loro rabbia e tutta la loro violenza probabilmente più per motivi politici ed economici che nazionalisti. A distanza di 13 anni, il nuovo monito dell’attuale presidente degli Stati Uniti Barack Obama si rivolge ancora al Medio-Oriente, in particolare all’Isis, annunciando che sarà costituita una coalizione guidata dall’America per poter distruggere questa nuova minaccia. Per chi non lo sappia ancora, l’Isis è un gruppo islamico sunnita tra i più estremisti in circolazione che ufficialmente si proclama Stato Islamico dell’Iraq e del Levante. Attraverso i suoi metodi molto violenti, tanto che anche Al Quaeda di recente se ne è discostato, l’Isis è riuscito ad ottenere vasti territori tra Iraq e Siria, arrivando a meno di 100 km dalla capitale irachena Bagdad. Ciò che vogliono ottenere a tutti i costi è una guerra interna all’ Islam e all’ Occidente, per poter istituire un califfato forte delle ambizioni dei suoi capi. Questi sicuramente sono gli obiettivi ideologici, ma dietro di essi, come al solito, si nasconde soprattutto la bramosia economia di ottenere i pozzi di oro nero. Questo l’America di sicuro non può e non vuole permetterlo, preferendo continuare a portare guerra in quelle zone e utilizzando alcuni espedienti mediatici per far credere che, anche questa volta, “i cattivi da combattere” sono loro.
Di sicuro i complottisti avranno nuovamente pane per i loro denti con queste vicende che stanno assumendo sempre più evidenza in queste ultime settimane. Forse un nuovo 11 settembre si prepara all’orizzonte, facendo rituonare i boati di quell’amara giornata negli animi di coloro che assistettero in prima persona al più grande atto terroristico della storia o al suo più grande complotto.