Camerota, il presepe e la Festa dell’Olio Cilentano: ecco la solidarietà che cambia il territorio
Il 20 e il 21 dicembre nel Comune di Camerota è partita la prima edizione della Festa dell’Olio Cilentano, organizzata dal Comitato Civico “Camerota Insieme” e dalla Pro Loco, ma fortemente voluta dal cittadino Severino Calicchio, il quale ha proposto e organizzato l’evento.
Sono stati diversi cittadini volontari (tra cui gli chef, i tecnici del suono e delle luci, le signore che hanno cucinato e preparato i dolci, i MAFRA in concerto) a rendere possibili nel concreto le due serate, ed una menzione particolare va a Domenico Spiniello (segretario del Comitato) e Isidoro Di Luca, che hanno coordinato l’allestimento del vicoletto adiacente alla Chiesa di S. Nicola.
La Festa dell’Olio Cilentano è partita proprio dalla Chiesa e dal percorso presepiale, inaugurato il 7 dicembre, che è stato ideato dal parroco don Andrea Sorrentino e dai giovani catechisti delle comunità parrocchiali di S. Daniele e S. Nicola.
Il presepe è del tutto innovativo. Il percorso comincia con il Vangelo da una parte e con un video dall’altra, nel quale vediamo scorrere immagini di guerra, povertà e sofferenza. Lo spettatore/fedele intraprende il cammino diventando parte integrante del presepe, che si divide in tre zone. La prima zona si presenta con un viale autunnale, che simboleggia le tenebre, in cui sono rappresentati: il carcere dell’umanità, la povertà e l’immigrazione, le guerre e la violenza, le problematiche giovanili (bullismo e omofobia), la violenza e gli abusi sui minori, la violenza sulle donne e il femminicidio. Al centro (sull’altare) troviamo il presepe tradizionale (Gesù, Maria e Giuseppe), dal quale parte una luce abbagliante della Croce, come simbolo di amore e speranza dell’umanità. La terza parte presenta dei pastori ad altezza naturale, per inserire il visitatore nella dimensione “reale” del presepe, in cui ritroviamo i vecchi mestieri e simboli come il focolare, che ci ricorda la Famiglia.
Camerota quest’anno ha voluto proporre un Natale “vero”, con lo scopo di riportare la gente nel paese, di renderla partecipe e protagonista attraverso gli stand dei Mercatini (in cui si possono gustare prodotti locali e acquistare oggetti artigianali), il presepe (che ci invita a confrontarci con il ruolo di Cristo nel mondo e a chiederci quanto siamo disposti ad avvicinarci alla sua Parola) e, infine, la Festa dell’Olio Cilentano.
L’olio è proprio una delle risorse più importanti del territorio cilentano, ed allora perché non dedicare una festa ad un bene così prezioso e salutare? Cosa è più salutare poi, per il cuore, che gustare l’olio cilentano e fare solidarietà? Infatti, l’intero incasso (817,24 euro) è stato dato in beneficenza ai quattro paesi del comune di Camerota. Due parole vanno spese, poi, sul Comitato. “Camerota insieme” punta sempre alla qualità della vita e ai servizi sul territorio per la comunità. L’anno scorso ha provveduto all’acquisto di quattro defibrillatori per i quattro paesi di competenza, ha partecipato attivamente a “Puliamo il mondo 2013”, sta portando avanti una petizione sulle normative dettate dal Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Gino Del Gaudio, membro della Pro Loco Camerota, ha sottolineato l’importanza dello ‘stare insieme’, di uscire di casa e ritrovarsi in piazza con un bicchiere di vino e chiacchierare tra amici e compaesani. L’impressione è positiva anche per il Presidente del Comitato, Francesco Calicchio, che incarna la volontà degli altri membri, ma soprattutto è la figura carismatica ed equilibrata verso cui tutti provano una grande stima e fiducia.
Si è poi discusso a lungo nella prima serata della Festa con il consigliere provinciale Mario Fariello, che si è dimostrato aperto al confronto con il cittadino. Insieme a lui, la cooperativa “Castagne del cilento” ha parlato dell’urgenza di sfidare i “grandi” e far valere i diritti dell’agricoltore, del cilentano. La castagna cilentana rappresenta il made in italy nella nostra esportazione, e potrebbe avere lo stesso destino anche l’olio, eppure manca la collaborazione sincera tra i cittadini. Solidarietà: potrebbe essere questa la “parola magica” che unirà tutti i singoli verso uno scopo comune. Spesso si dovrebbe superare il campanilismo, la presunzione di avere un prodotto sempre e comunque migliore dell’altro, ed anzi si dovrebbe collaborare, crescere insieme, puntare in alto, offrendo al Cilento il posto privilegiato che merita.
Che sia solo l’inizio di una sana valorizzazione del territorio verso un reale progresso culturale, economico e sociale.