Il ritrovamento a marina di Eboli del nido di caretta caretta è proprio il primo della stagione in Campania. Bisognerà ora attendere dai 45 ai 50 giorni perché le uova si schiudano
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Nella mattinata di lunedì 12 giugno, sul litorale di Eboli, nel territorio della Riserva Naturale Regionale Foce Sele Tanagro sono state deposte 75 uova di Caretta Caretta, specie a rischio nel bacino del mediterraneo e considerata di interesse prioritario dalla Comunità Europea.
La cova è stata avvistata da persone del posto, che hanno avvisato la Capitaneria di Porto, i cui responsabili hanno a loro volta allertato il Centro Ricerche Tartarughe Marine della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, tra i più importanti Istituti di ricerca nei settori della biologia marina e dell’ecologia ed unico ente in Campania autorizzato dal Ministero dell’Ambiente alla manipolazione ed al monitoraggio scientifico delle tartarughe.
Sarà proprio la Stazione Zoologica di Napoli a seguire il percorso biologico di incubazione che si concluderà con la schiusa delle uova, garantendo che le tartarughe una volta nate, raggiungano con sicurezza il mare.
I responsabili della Stazione Zoologica, coordinati dalla dott.ssa Sandra Hochscheid, hanno provveduto a spostare il nido in una posizione più distante dalla battigia per proteggerlo dalle mareggiate, a posizionare alcuni sensori necessari al monitoraggio delle condizioni di incubazione e a delimitare la parte di arenile di circa 2 mq che lo accoglie. Bisognerà ora attendere dai 45 ai 50 giorni perché le uova si schiudano. Intanto si provvederà a monitorare scientificamente il sito per controllare, tra l’altro, la temperatura della sabbia che circonda le uova dalla quale dipende il sesso delle tartarughe.
“La scelta di Caretta Caretta di nidificare qui conferma la naturalità ambientale della fascia litoranea della Riserva Naturale, caratterizzata da un elevato grado di biodiversità che va difeso ad ogni costo. Siamo grati al WWF, a Legambiente, ENPA, LIPU ed altre Associazioni di cittadini per il contributo che da sempre offrono alla attività di tutela che siamo certi non faranno venir meno anche in questa occasione”, ha affermato la Commissaria dell’Ente Riserve Naturali Foce Sele-Tanagro Monti Eremita e Marzano, architetto Maria Gabriella Alfano. “Continueremo a sensibilizzare residenti, turisti, gestori dei lidi affinchè si tuteli l’habitat di questo tratto di costa, inserito peraltro nella rete europea “Natura 2000”e affinchè, in questa specifica circostanza si garantisca ai piccoli di Caretta Caretta di nascere e di prendere il largo”, ha concluso la commissaria dell’Ente Riserve.
Le Riserve Naturali “Foce Sele – Tanagro” e “Monti Eremita-Marzano” si estendono per quasi diecimila ettari lungo la fascia litoranea che fiancheggia la foce del fiume Sele, sulle sponde dei fiumi Sele ,Tanagro e Calore le prima e sul massiccio dei monti Eremita e Marzano la seconda. L’area protetta interessa trentanove comuni, nelle province di Avellino e di Salerno, e cinque comunità montane. Si tratta di un territorio caratterizzato da qualità ambientale elevata, riconosciuta perfino a livello europeo, come testimonia la presenza al suo interno dei siti di importanza comunitaria (SIC): quello della fascia costiera nei comuni di Capaccio ed Eboli, quello alla confluenza dei fiumi Sele e Tanagro, quello dell’alto Calore Salernitano, e quello del Monte Eremita. Il territorio comprende una zona umida di interesse internazionale che ospita numerose e rarissime specie vegetali e animali nei comuni di Campagna, Serre e Persano.
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