La Carmen ha inaugurato la stagione lirica di quest’anno del Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno. L’opéra-comique ambientata nella Spagna del XIX secolo è stata diretta da Renzo Giacchieri, con l’orchestra di Daniel Oren
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Il Teatro G. Verdi di Salerno ha aperto la stagione lirica 2017 con Carmen, la celebre opera di Georges Bizet. La scelta ricaduta su quest’opera tanto amata dal pubblico è stata fortemente voluta da Daniel Oren, direttore artistico del teatro municipale, che in quest’occasione ha anche diretto la pregiata Orchestra Filarmonica Salernita “Giuseppe Verdi”. Il maestro ha optato per un esecuzione che seguisse lo schema originale, con dialoghi parlati ed in lingua francese. Dunque in opposizione rispetto ai due elementi che portarono l’opera al successo (cioè i dialoghi musicati ed in lingua italiana) poco dopo la morte del suo autore, avvenuta nel maggio 1875.
La Carmen, che oggi rientra negli annali della storia dell’opera lirica, a seguito della sua prima rappresentazione a Parigi il 3 marzo 1875 si rivelò un grande fiasco, che – si dice – condusse Bizet alla morte. Non compresa per il tema d’avanguardia trattato, seduzione e ricerca della libertà inscenati da un personaggio femminile, e per aver rotto con gli schemi tipici dell’ opéra-comique, a causa del finale tragico, ad appena pochi mesi dalla morte del suo autore, registrò un primo successo all’Opera di Vienna il 23 ottobre 1875 per poi passare gradualmente ad una sempre maggiore acclamazione.
La prima del Teatro Verdi, che si è tenuta venerdì 28 aprile, è stata emozionante ed eccitante, due aggettivi che descrivono bene il fare del maestro Daniel Oren. Il direttore d’orchestra sembra ‘fare l’amore’ con la musica, esaltandone tutte le sue sfumature, dalla dolcezza alla passione estrema. Inebriato di entusiasmo tra le note più euforiche e struggendosi tra i suoni più tristi e cupi, ne viene fuori che la prima stella a rifulgere di tutto lo spettacolo è proprio lui.
La regia è ad opera di Renzo Giacchieri, il quale si è impegnato – con successo – nel ‘montare’ una Carmen seducente, ma che va al di là del topico della femme fatale. Sfrontata e provocante, spavalda in modo quasi diabolico, il regista ha voluto rendere una Carmen che crolla in maniera inevitabile, ma consapevole, dinanzi al proprio destino. Per quanto concerne l’allestimento scenico, lo stile è semplice e lineare, avendo voluto far fede ai bozzetti di scena originari. In questi modo si è lasciato anche grande spazio ai costumi che, per contro, erano molto ricchi ed elaborati fin nei minimi dettagli.
Nei panni della protagonista, la mezzosoprano Veronica Simenoni, che si è rivelata all’altezza delle aspettative grazie alla sua interpretazione sicura, diretta e ricca di talento.E se oltre alle capacità artistiche si somma anche un prepotente bellezza, il risultato è quello di una Carmen perfetta. Applausi scroscianti anche per Alida Berti, la soprano nel ruolo di Micaëla, che con la sua voce angelica ha incantato il pubblico salernitano. Abbassano un po’ il tiro le voci maschili, il tenore Francesco Pio Galasso (Don José) ed il baritono Giulio Boschetti (Escamillo), che sono comunque meritevoli di una esibizione soddisfacente. Degno di menzione è Raffaele Raffio, baritono, che ha interpretato il brigadiere Moralès in maniera più che buona.
Da lode il coro, armonioso, di Tiziana Carlini; sorprendente e meraviglioso coro di voci bianche di Silvana Noschese.
Plauso speciale anche al quartetto di contrabbandieri e gitane (Remendado, Dancairo, Frasquita e Mercédès) interpretati rispettivamente da Francesco Pittari, Fabio Previati, Stefanna
Kybalova e Antonella Carpenito. Apparentemente secondari, sono stati capaci di attrarre con forza del talento le attenzioni su di loro.
La Carmen verrà replicata domenica 30 aprile alle 18.00 e martedì 2 maggio alle 19.00.
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