Questa mattina il Tribunale del Riesame di Salerno ha confermato il sequestro definitivo dell’ormai incompiuta opera architettonica Crescent
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Confermato il sequestro definitivo del Crescent di Salerno.
A comunicare la decisione, ormai in atto da due anni, è stato il Tribunale del Riesame di Salerno che si è espresso in modo definitivo sui sigilli posti all’opera architettonica dell’Archistar catalana Bofill.
Come ricorderemo, la ormai celebre Mezzaluna, è stata protagonista negli ultimi anni di numerose sanzioni, sequestri e guerre mediatiche.
Dal 18 novembre 2013, lo scheletro dell’ Incompiuta giace inerme sul porto di Salerno, a causa del blocco dei lavori decretato dal gip Donatella Mancini.
I motivi del sequestro definitivo sono chiari: nonostante il vincolo paesaggistico della zona di fondazione, i reati principali legati all’ambiente e al paesaggio sono revocati, ma è stato confermato il reato d’abuso d’ufficio per il mancato pagamento dei lavori della piazza che il Piano urbanistico fissava a carico dei costruttori come onere di urbanizzazione.
Non sussistendo secondo il Riesame, i presupposti per una demolizione dell’emiciclo, la decisione spetta ai costruttori. In seguito al sequestro definitivo, la scelta verte sull’abbandono del progetto o sul ricorso in Cassazione.
L’abbandono del progetto, non è una scelta tanto facile. Comporterebbe infatti, la richiesta di un risarcimento di 50 milioni nei confronti del Comune stesso.
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