Si è tenuta questa mattina la manifestazione contro i veleni del fiume Sarno a Scafati. Migliaia di cittadini indignati in marcia per “la salute dei nostri figli e della nostra città”
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“Basta distruggere il nostro futuro”, “Il fiume ci sta uccidendo”, “Salvateci dal Sarno”. Questi solo alcuni dei tanti slogan stampati su striscioni e cartelli portati in alto dai cittadini scafatesi che questa mattina hanno deciso di scendere in piazza per manifestare contro l’inquinamento del fiume Sarno.
La situazione peggiora sempre di più, infatti, tra le strade di Scafati. Un’aria irrespirabile che proviene dal fiume stesso costringe spesso le persone a chiudersi in casa e non uscire. Una situazione dunque insostenibile, anche e soprattutto per la salute.
La manifestazione ha coinvolto una grande quantità di cittadini non solo scafatesi, ma anche di comuni limitrofi. Una manifestazione voluta e sentita da liberi cittadini, che non ha infatti alcun colore politico, perché la salute è di tutti. Presenti anche ragazzi e bambini, perché è soprattutto per loro che bisogna lottare, per un futuro migliore. Per la prima volta da tempo tutti sono uniti per un bene comune e per la lotta di un proprio diritto.
La marcia è partita da Piazza Vittorio Veneto e sarebbe dovuta rimanere in quella data zona, così come dettato dai permessi ottenuti. D’altro canto i cittadini hanno deciso di andare avanti, di spingersi oltre il limite che gli era stato consentito, andando anche contro le forze dell’ordine presenti. «Devono capire che ci siamo svegliati e che vogliamo i fatti, così non se ne può più», afferma una manifestante.
Il corteo ha allora continuato la sua strada per l’intera via Nazionale, fino ad arrivare all’uscita autostradale e al confine con il comune di Pompei.
Questo è solo un punto di partenza. «Finalmente Scafati si è svegliata. Siamo pronti a farci sentire affinché la nostra città rinasca.» Per i cittadini dunque non bisogna fermarsi fino a che il desiderio trascritto in uno dei tanti striscioni non diventi realtà: “Noi vogliamo il Sarno pulito.”
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