FINALE DI COPPA ITALIA PRIMAVERA, Stadio San Paolo di Napoli
16 APRILE 2013 (GARA DI RITORNO)
NAPOLI / JUVENTUS : 1 – 2
Gli schieramenti delle squadre:
NAPOLI – Crispino; Allegra, Celiento, Lasicki, Nicolao (10’sts Barone); Palmiero (32’ st Scielzo), Radosevic, Tutino; Novothny, Fornito (21’ st Palma), Insigne. A disposizione: Contini, Savarise, Di Mattia, Zambrano, Guardiglio, La Torre, Del Bono, Romano, Di Stasio. Allenatore Mister Saurini.
JUVENTUS – Branescu; Rugani, Magnusson, Garcia Tena; Untersee, Slivka (10’ st Gerbaudo), Schiavone (40’ st Sakor), Kabashi, Mattiello; Beltrame, Padovan (29’ st Cavion). A disposizione: Gagliardini, Penna, Bertinetti, Laursen, Ceria, Tavanti, Di Benedetto, Lanini, Bonatini. Allenatore Mister Baroni.
DIRETTORE DI GARA: Saia
ASSISTENTI: Sartorio e Ficarra
QUARTO UFFICIALE: Cifelli.
Gli ammoniti: 28’ pt Fornito, 45’ pt Kabashi, 1’ st Padovan, 9’ st Untersee, 11’ st Celiento, 17’ st Allegra, 2’sts Mattiello, 19’ sts Mattiello
Gli espulsi: 2’ sts Gerbaudo, 19’ sts Mattiello
I marcatori: Padovan (rig) 12’ st , Novothny 42’ st, Mattiello 2’ sts
Davanti a un pubblico di circa 40.000 persone, in uno stadio folkloristicamente variegato soprattutto nel settore Distinti – dove erano accomodate tante Scuola Calcio Campane (con la Tribuna occupata anche da Mazzarri e dalla prima squadra, ancora accaldata dalla seduta di allenamento svolta come “ouverture”) – è stata disputata la gara di ritorno della finale di Coppa Italia Primavera, che ha conferito la vittoria alla Juventus F.C. di Torino. Risultato finale nel doppio confronto Juventus 3 – Napoli 2.
Tanto si è detto sulla cronaca di queste due gare. In particolare sull’andata a Torino, con il buon pareggio del Napoli per 1-1 ed il ritorno a Napoli (dove, dopo il tempo regolamentare terminato con il medesimo risultato, la Juve si è portata in vantaggio con un bel goal di Mattiello all’inizio dei due tempi supplementari). Per cui mi sembra opportuno sottolineare la superiorità organizzativa della squadra vincitrice, ai danni di un Napoli meno schematico ma sicuramente superiore sotto il profilo dell’estrosità singola. Un plauso alle due società, che con diverse mentalità e strade hanno raggiunto un traguardo Nazionale prestigioso. Plauso al direttore di gara, non tanto per la direzione sotto il profilo dell’applicazione del regolamento, ma per la sua netta condanna nei confronti dei comportamenti di alcuni giocatori che, nel modo più assoluto, non dovrebbero mai essere consentiti nel mondo del Calcio – e in special misura in quello giovanile.
Ritornando alla gara, si può affermare che la vittoria è andata alla squadra che nel doppio confronto ha mostrato più maturità calcistica. Anche i numeri parlano a favore della Juventus. La squadra allenata da Mister Baroni, oltre all’età media 18,5 contro i 18,1 del Napoli, in questo finale di campionato ha consolidato ulteriormente il primato nel girone A del campionato, mentre l’avversaria campana, dopo un lungo periodo di permanenza in testa nel girone C, nelle ultime classifiche è scivolata al 4° posto, facendosi scavalcare da Catania, Lazio e Palermo.
Insigne e Novothny hanno segnato una discesa nelle marcature, mentre l’attacco Juventino ha avuto sempre un andamento costante. Beltrame con una buona media di 0,6 goals per gara, mentre esemplare il bottino di Beltrame con una media di 1 goal a gara: per lui una marcatura anche al San Paolo, su calcio di rigore al 12° minuto della ripresa, che dona alla squadra la convinzione di riuscire ad appropriarsi del titolo. Anche perché il Napoli manovra con azioni prolungate dei singoli, che cercano insistentemente la giocata personale. Il pareggio del Napoli, quasi allo scadere della gara, al 42° con Novothny, porta ai tempi supplementari. Il primo tempo supplementare termina in parità e con lo stesso equilibrio di gioco.
Nel secondo tempo, una grande fiammata della Juve che conquista la profondità con una bella manovra in velocità, e al 2° minuto Mattiello, da sinistra verso destra, mette alle spalle di Crispino sul palo lungo. Bella l’esecuzione, ma non bello (anzi da condannare) il modo di festeggiare del ragazzo, che suscita l’indignazione del pubblico posizionato nell’angolo tra i distinti e la curva A, e il lancio di oggetti in campo. A mio avviso, vergognoso quello fatto dall’atleta ed altrettanto vergognoso quello fatto dal pubblico, tant’è che in questo frangente il direttore di gara ammonisce sia Gerbaudo che Mattiello, quest’ultimo nel finale addirittura espulso per comportamento reiterato.
Si conclude così, con qualche strascico polemico, l’assegnazione della Coppa Italia Primavera 2012/13 , che sicuramente darà un po’ da fare ai giudici sportivi.