Al ricordo della tragedia della frana di Sarno, accorsa il 5 maggio 1998, si accompagnano, anche quest’anno, una messa solenne e una cerimonia civile
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Sono passati 17 anni da quel terribile 5 maggio 1998, quando decine di frane colpirono alcuni comuni campani come Siano, Bracigliano, Quindici e Sarno, portando 2 milioni di metri cubi di fango nei centri abitati. Morirono 160 persone, di cui 137 nella sola Sarno, la cui frazione di Episcopio fu l’area maggiormente colpita.
Si trattò di un evento doloroso in cui il nome di Sarno riecheggiò tristemente per tutta l’Italia, che vide in seguito centinaia di giovani provenienti da tutto il territorio nazionale per aiutare nei soccorsi.
Nel comune sarnese furono inoltre distrutte o seriamente danneggiate quasi 200 abitazioni.
Il triste evento accadde quando Sarno (come gli altri comuni della zona) fu investita da piogge incessanti, che nel giro di 72 ore provocarono la caduta oltre 240 millimetri di pioggia. A causa di quella pioggia, due milioni di metri cubi di fango si staccarono dal monte Pizzo d’Alvano, causando la terribile frana. Oltre alle vittime, molte persone travolte dalla colata di fango riuscirono però a salvarsi: ad esempio l’allora ventenne Roberto Robustelli fu inghiottito e rimasto sepolto vivo nel fango per tre giorni, prima di essere salvato dalla Protezione Civile.
Ci sono poi persone come Simone Caiazza, che in quel giorno perse l’intera famiglia travolta dal fango.
Anche per quest’anno, al ricordo della tragedia a Sarno si accompagnano una messa solenne e una cerimonia civile.
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