Alla ricerca dell’anima dei fiori di Mario Carotenuto. Dal 22 febbraio al 22 marzo le tele accompagnano lo spettatore alla scoperta del tempo e del sacro.
Fiori di Mario Carotenuto anticipa la primavera a Salerno. La mostra è organizzata da Lello Schiavone e Antonio Adiletta presso la storica galleria d’arte salernitana Il Catalogo. A pochi passi dal cuore turistico della Città delle Luci d’Artista c’è lo spazio salernitano dell’Arte con la A maiuscola; in una traversa del Corso Vittorio Emanuele pieno di turisti e di negozi, c’è la mostra gratuita dell’arte nata e cresciuta a Salerno. Conosciuto da tutti per il Presepe Dipinto – donato al Duomo di Salerno 32 anni fa e celebrato da Franco Zeffirelli, Vittorio Sgarbi, Vasco Pratolini e Filiberto Menna – Mario Carotenuto è un 92enne che, da una vita, contribuisce ad arricchire l’arte salernitana.
Ritornando alla galleria, il bianco ruvido delle pareti è interrotto da 15 tele dove vivono, senza paura del tempo, fiori di campo. Quelli in mostra a Salerno, però, non sono solo semplici fiori, ma sono la rappresentazione del tempo che scandisce la vita dell’uomo. I fiori – come ci dice il maestro all’inaugurazione del 22 febbraio – ci accompagnano dalla nascita alla morte.
Nonostante i fiori siano simboli di un tempo effimero, nelle tele sembrano non averne affatto paura. La pittura, infatti, rende eterna la primavera nei Fiori di Mario Carotenuto.
Il fiore, però, è anche altro. Per il maestro è simbolo del sacro, come testimoniano alcune opere in cui sono presenti oggetti sacri o ambientazioni sacre. Perfino nei girasoli, simboli della vita e del sole, il maestro ci confessa di rivedere l’ostensorio, oggetto sacro per eccellenza perché espone il corpo di Cristo.
I fiori di Mario Carotenuto ci raccontano, attraverso il silenzio dell’arte, di lui e della sua devozione verso il sacro. Guardando le sue tele si respira una sorta di riverenza verso qualcosa di più grande e divino perché i fiori sono la rappresentazione umana della bellezza come opera divina.
Fermandoci a parlare con l’artista dell’opera I girasoli, che ci fanno pensare ai Girasoli di Vincent Van Gogh, scopriamo qualcosa in più su questi fiori. I girasoli, amati fin da bambino, stavano nei campi della sua città (Tramonti) “A guardia delle colture”, restando nella mente dell’artista che a quel tempo non conosceva Van Gogh e diventando, in seguito, protagonisti di un quadro straordinario per la sua vivacità cromatica e simbolica.
Ritornando all’uomo, i fiori – come ci dice il maestro – “Sono le prime cose che disegniamo”. Eppure osservando i Fiori di Mario Carotenuto capiamo subito che c’è qualcosa in più perché il maestro ha colto – come ci svela – “L’anima dei fiori”. È questo che dà valore ai suoi quadri!
Non ci sono fiori comprati e poi dipinti, i suoi si riposano e vivono dei giorni nel suo studio perché solo così riesce a scoprirne il segreto e dipingerne l’anima.
Il tempo breve di un fiore richiama, inoltre, quello di una farfalla, che vive non più di 24 ore. Le farfalle, presenti in quasi tutte le tele e definite “Un vezzo pittorico”, rimandano – secondo il nostro punto di vista – al sogno dell’arte e all’arte come sogno, oltre il tempo.
La galleria Il Catalogo, fondata nel lontano 1968 da Lelio Schiavone e dal poeta Alfonso Gatto, di cui Antonio Adiletta è diventato socio più di venti anni fa, è il luogo salernitano per eccellenza dove si può osservare gratuitamente fino al 22 marzo dal martedì al venerdì (dalle 17.30 alle 20.00) come l’arte ferma il tempo e fa sognare gli spettatori.
Come ci racconta Antonio Adiletta, Salerno “coccola” da anni Mario Carotenuto apprezzando la sua arte e accoglie con gioia le sue mostre.
L’evento speciale di questa mostra è il suo essere monotematica. I fiori di Mario Carotenuto, lasciati finora nascosti, vengono mostrati al pubblico portando la primavera negli occhi e nel cuore di chi li guarda!