Qualche giorno fa, a Calvanico, alcuni cittadini si sono imbattuti in delle vere e proprie discariche a cielo aperto, anche con la presenza di quello che sembra essere dell’amianto
La scoperta delle discariche è avvenuta in località Ponte Voce d’Eco, lungo la Strada Provinciale 24, all’altezza del km 9.
Come si può vedere dall’ampio report fotografico in calce all’articolo, i rifiuti, di qualsiasi genere e tipo e in numero copioso, sono abbandonati nel territorio e, oltre a deturpare il meraviglioso ambiente circostante, possono arrecare seri danni alla salute dei cittadini.
Infatti, alcuni sacchi di iuta, come quelli comunemente usati per le nocciole e le castagne, contenevano quello che sembra essere eternit.
L’eternit è un marchio di fibrocemento a base amianto non più in commercio dal 1994; l’eternit è stato utilizzato nell’edilizia a partire dagli anni ‘30 quando è iniziata la produzione di tubi in fibrocemento che, fino agli anni ‘70, hanno rappresentato lo standard nella costruzione di acquedotti; negli stessi anni ‘30 hanno fatto la loro comparsa le lastre ondulate, usate per tetti e capannoni.
Già all’inizio degli anni ‘60 era noto in tutto il mondo che la polvere di amianto, generata dall’usura dei tetti, provocasse una grave forma di cancro, oltre che asbestosi, malattia polmonare cronica dovuta all’inalazione di fibre di amianto. Nonostante tutto, solo dal 1992 è vietata in Italia l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di eternit.
Per legge lo smantellamento di tetti o altri manufatti che contengono amianto è obbligatoria solo se si trovano in uno stato di degrado tale da poter formare delle particelle che possono essere inalate; in ogni caso, la legge vieta di abbandonare nell’ambiente oggetti in fibrocemento a base di amianto.
Purtroppo l’ambiente montano di Calvanico e di tutta la Valle dell’Irno continua a essere afflitto da questo serio problema delle discariche a cielo aperto che, come abbiamo avuto modo di vedere, può rivelarsi ancora più grave e pericoloso di quello che possa sembrare all’apparenza.