Ieri il pronunciamento del Tar sullo scontro tra l’Amministrazione Servalli e Padre Luigi Petrone sui fuochi su monte Castello
[ads1] Il Tar, ieri pomeriggio, ha dato ragione al Rettore del Santuario Francescano di Cava de’ Tirreni, Padre Luigi Petrone, circa il ricorso presentato dal frate inerente alle richieste avanzate all’Amministrazione Comunale sullo spettacolo pirotecnico da Monte Castello, per l’occupazione del parcheggio adiacente al Convento e l’installazione delle luminarie, in occasione della festa di Sant’Antonio.
Dopo il “no” secco del Sindaco Vincenzo Servalli, ieri ci ha pensato il Tar a mettere un punto e virgola alla querelle. La decisione, infatti, non è definitiva: si ritornerà in aula il prossimo 15 giugno, invitando, nel mentre, l’Amministrazione Comunale metelliana a rivedere alcune posizioni, fornendo delle motivazioni più articolate.
Qui un estratto dell’ordinanza emessa dal Tar: “Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda) ha pronunciato l’ordinanza sul ricorso numero di registro generale 899 del 2016, proposto dalla Provincia Religiosa Salemitano-Lucana dell’Immacolata Concezione dei Frati Minori avverso al provvedimento del Sindaco del Comune di Cava de’ Tirreni con il quale è stata respinta la richiesta di accensione dei fuochi pirotecnici in località Montecastello in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio avanzata dal Rettore del Santuario Francescano di San Francesco e Sant’Antonio di Cava de’Tirreni ed alla autorizzazione dell’occupazione di suolo pubblico del 13 maggio 2016 nella parte in cui si limita l’installazione dell’impianto elettrico “luminarie” alla sola piazza San Francesco, frontespizio Santuario. “Considerato che…. ad un sommario esame, assistito dal prescritto fumus boni iuris con specifico riferimento alle doglianze di eccesso di potere per carenza di istruttoria, di motivazione ed erroneità dei presupposti in ragione dell’insufficienza del rinvio all’art. 7 dello Statuto Comunale e della carenza di una idonea esplicitazione dei presupposti concreti al sostanziale diniego di occupazione di suolo pubblico; Ritenuto che al danno lamentato – sussistente in re ipsa – può ovviarsi ordinando al Comune resistente di riesaminare, in un termine congruo e tempestivo…..avendo cura in caso di provvedimento negativo di accertare e riportare nel corpo dell’atto amministrativo le concrete ragioni di impedimento suffragate dal perseguimento di un superiore interesse pubblico confliggente e sopravvenuto rispetto ai casi diversamente disciplinati in passato dalla stessa amministrazione comunale; Ritenuto, altresì, di dover rinviare l’ulteriore esame della domanda cautelare alla camera di consiglio del 15 giugno 2016”.
Sulla questione, il sindaco cavese, appena appreso il dispositivo ha dichiarato: “Siamo rispettosi del provvedimento adottato dal Tar, pertanto nei prossimi giorni ci muoveremo nella direzione di ottemperare alle indicazioni in esso contenute riesaminando, come richiesto, le istanze nei tempi e nelle modalità indicate. Sono fiducioso nell’esito dell’udienza fissata per il prossimo 15 giugno”.
Diversa la reazione di Padre Luigi Petrone, che non ha nascosto la propria soddisfazione sul proprio profilo Facebook, gestito da lui e dal suo staff: “S. Antonio ha stravinto…”. E sempre sulla bacheca del frate, non è mancata una frecciatina al primo cittadino: “Dovrai chiedere scusa a Sant’Antonio ma soprattutto a Luigi Petrone”.
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