Cava de’ Tirreni, in Consiglio si discute sull’iniziativa sostenuta dal presidente dell’Anci Piero Fassino sul contributo di solidarietà alle popolazioni del Centro Italia. Marco Galdi avanza la sua proposta, ma è subito polemica
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Il Consiglio Comunale della città di Cava del 29 settembre è iniziato con la comunicazione del sindaco Vincenzo Servalli, circa l’iniziativa sostenuta da Piero Fassino, presidente dell’Anci, rivolto a tutti i comuni italiani. All’appello hanno risposto numerosi Comuni,che hanno aderito all’iniziativa di solidarietà dell’Associazione che, nei giorni scorsi, ha invitato i primi cittadini italiani a convocare Consigli comunali dedicati a sostenere le popolazioni colpite.
‘Ogni volta che accadono fatti del genere, – afferma il sindaco Servalli – noi cittadini cavesi, assaporiamo amaramente la drammaticità dell’ accaduto. La stessa città di Cava ha sofferto la tragedia del terremoto del 1980, pur non essendo l’epicentro.
Ma ugualmente ci sono state pesanti ripercussioni, le nostre case ma anche le nostre menti sono state vittime di quel terremoto. Il Centro Italia deve sapere che Cava de’ Tirreni c’è, è presente, che sostiene e supporta le popolazioni coinvolte.’
Il consigliere comunale, l’avvocato Giovanni Del Vecchio, è intervenuto sostenendo l’attività della Protezione Civile e del soccorso prestato al Centro Italia – ‘ Cava Libera sostiene l’iniziativa dell’ Anci e tiene a sottolineare il magnifico aiuto della nostra Protezione Civile alle vittime del sisma. Propongo a tutti i comitati locali un’attività di prevenzione al terremoto, delle misure di prevenzione da adottare in caso di queste spiacevoli manifestazioni naturali. Propongo di ricavare dei fondi per queste attività, ossia una giornata dedicata alla Protezione Civile, e ai loro insegnamenti.’
Marco Galdi, consigliere comunale di opposizione ed ex sindaco, lancia la sua proposta all’Amministrazione: – ‘Dopo il successo dell’ultima raccolta fondi fatta dai cittadini per le popolazioni colpite dal terremoto, la mia proposta è la donazione di 10,000 euro da parte del Comune per contribuire a costruire una struttura dell’infanzia in uno dei paesi coinvolti.’
In Consiglio non sono mancate le polemiche e le interruzioni di chi vuole dire la sua. Il Comune non ha abbastanza soldi, per quanto è solidale per le vittime del Centro Italia, le spese sono tante e la Città è in difficoltà soprattutto per coprire le spese più piccole, conferma lo stesso Servalli – ‘Siamo in difficoltà anche per sostenere le più piccole spese, ma stiamo andando avanti. Non mi sento di prendere un impegno preciso come questo, sicuramente ci riuniremo nei prossimi giorni, le proposte concrete possono avere tante manifestazioni’.
L’intervento di Antonio Barbuti, il quale conferma le parole del sindaco e rifiuta nettamente la proposta di Galdi. Anche la maggioranza si mostra d’accordo con le parole di Barbuti. Rivalutare, dunque, la decisione di un contributo di 10.000 euro.
Le accese discussioni sembrano illuminare la mente del consigliere Vincenzo Passa: ‘Cava non ha fondi per donare 10000 euro. Proporrei di devolvere metà dello stipendio dei consiglieri alle vittime, così come hanno fatto Comuni a noi vicini.’
Dai fondi, la discussione si sposta sul cattivo intervento di Cava dopo il terremoto dell’80. ‘Se vogliamo mostrarci solidali, Cava deve essere la città dalla quale non prendere esempio. Seicento prefabbricati. Servivano tutti questi prefabbricati? Dopo 36 anni ci sono ancora famiglie in queste strutture, senza ancora un’abitazione concreta.’
Dopo i gli accesi dibattiti, si arriva alla conclusione: il Consiglio si riunirà per pensare a una proposta di iniziative concrete per le popolazioni terremotate, alternativa ai 10.000 euro.
Durata del dibattito? Un’ora e mezza. Speriamo che almeno il tempo dedicato a tale iniziativa sia servito a qualcosa. Attendiamo ‘con ansia’ il prossimo Consiglio.
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