Da Fisciano a Villa San Giovanni, la A2 sarà la prima smart road italiana, grazie all’implementazione delle tecnologie di ultima generazione applicate alla mobilità e alla sicurezza di chi viaggia
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La A2 “Autostrada del Mediterraneo” rappresenta la principale dorsale di collegamento per il Sud Italia e per la Sicilia. Il tracciato dell’autostrada, di estensione complessiva di 432,200 km (da Fisciano a Villa San Giovanni), attraversa i territori della Campania, della Basilicata e della Calabria e le province di Salerno, Potenza, Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria ed è composta di 51 svincoli. Al tracciato, che per le peculiari caratteristiche geomorfiche del territorio si presenta particolarmente complesso e caratterizzato da un’elevata presenza di viadotti e gallerie, si aggiunge la A2 Dir RC che collega Villa San Giovanni a Reggio Calabria.
Alla fine degli anni Novanta, le mutate condizioni di traffico e le diverse esigenze di trasporto e viabilità hanno reso necessario non solo un adeguamento agli standard europei, ma una vera e propria opera di ricostruzione. Nel 1999 sono state bandite le prime gare per la progettazione.
Il cantiere del primo macrolotto, tra Sicignano degli Alburni ed Atena Lucana, fu avviato nel 2003. L’ultimo grande cantiere per lavori di ammodernamento, che riguarda il Macrolotto 3.2 tra gli svincoli di Laino Borgo e Campotenese, in provincia di Cosenza, si è chiuso il 22 dicembre 2016.
La nuova Autostrada è stata consegnata insieme ad un Piano di manutenzione programmata già finanziato, allo scopo di mantenere alti gli standard qualitativi e di comfort di viaggio degli automobilisti.
La A2 sarà la prima smart road italiana, grazie all’implementazione delle tecnologie di ultima generazione applicate alla mobilità e alla sicurezza di chi viaggia. L’autostrada verrà interamente cablata e dotata di hot spot Wi-Fi ogni 300 metri per dare e ricevere informazioni e creare una connessione unica. Così gli utenti potranno usufruire di info-viabilità, condizioni meteo, segnalazione congestione, percorsi alternativi e sistemi di sicurezza innovativi come l’SOS On Board. L’Azienda potrà invece contare su un flusso continuo di dati che consentirà la gestione intelligente degli accessi in autostrada, l’osservazione dei flussi di traffico e il monitoraggio dello stato dell’infrastruttura viaria.
Descrizione del tracciato e delle opere
La A2 “Autostrada del Mediterraneo” ha un tracciato prevalentemente di montagna, che prevede 186 gallerie e 1070 tra ponti, viadotti e cavalcavia. Lungo l’itinerario sono presenti 51 svincoli.
Tra le gallerie vanno ricordate la “Serra Rotonda” (la più lunga dell’autostrada con i suoi 3.800 metri) e la “Casalbuono” (oltre 1.700 metri), nella tratta lucana; la “Barritteri” (oltre 2.500 metri) e la “Paci” (oltre 1.700 metri), nella tratta calabrese; la galleria naturale “Costa Incoronata” (1.800 metri) e la galleria “Tanagro” (oltre 1.250 metri), nel tratto campano.
Tra i viadotti si segnala: il viadotto “Favazzina” in Calabria, realizzato con una struttura strallata con campata centrale da 220 metri e due campate laterali da 100 metri sostenute dagli stralli ancorati a due antenne di altezza di poco inferiore ai 100 metri; il viadotto “Serra”, costituito da 2 campate in acciaio-calcestruzzo messe in opera con un sistema originale ed innovativo che, attraverso un’unica operazione, consente il varo del nuovo impalcato e la rimozione di quello esistente da dismettere; il viadotto “Caffaro” in Basilicata, con una struttura a telaio a doppio cavalletto; il viadotto “Italia” (oltre 1120 metri) ad un’altezza di 260 metri dal fondovalle, il secondo più alto d’Europa.
Nella maggior parte dei casi si tratta di opere d’arte la cui realizzazione ha richiesto soluzioni progettuali complesse e innovative, sia dal punto di vista degli schemi strutturali che dal punto di vista delle forme architettoniche e ambientali. Un esempio è costituito dalla soluzione studiata dai progettisti per superare la strozzatura del Sirino, dovuta ad una impasse naturale (una massa franosa continua), che per 40 anni ha costretto il transito su una carreggiata a corsia unica e che è stata superata grazie a due nuove gallerie naturali di concezione avveniristica.
Le tecnologie più avanzate e innovative sono state invece utilizzate per il restauro e l’adeguamento statico del viadotto “Sfalassà”, lungo circa 780 metri e alto, dal fondovalle alla sede stradale, 245 metri. Si tratta di un’opera d’arte di grande valore storico e d’ingegneria, considerata il simbolo dell’autostrada A2.
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